Settembre 2019 – Febbraio 2020

ARTEIMPRESA

a cura di Silvia Bellotti e Erica Romano

Milmax S.r.l. – Museo del Tessuto – Saletta Campolmi
Con il patrocinio del Comune di Prato

Artisti:
Andisheh Bagherzadeh (Tehran, 1993), Martina Bartolini (Bagno a Ripoli, 1992), Francesca Cerfeda (Napoli, 1993), Bartolomeo Ciccone (Firenze 1982), Luna Colombini (Lucca 1985), Miriam Del Seppia (Memmingen, 1991), Claudia Di Francesco (Roma 1992), Alice Ferretti (Pisa 1991), Alessio Indraccolo (Livorno 1991), Olivia Kasa (Tirana, 1992), Philip Kron Morelli (Brescia 1991), Matilde Mazzoni (Poggibonsi 1991), Leonardo Moretti (Prato 1991), Nadia Neri (Orvieto 1993), Miriam Poggiali (Fiesole, 1990) Francesca Rossello (Pisa 1992), Federica Rugnone (Prato, 1987), Franco Spina (Cosenza, 1992)

ARTEIMPRESA, a cura di Silvia Bellotti ed Erica Romano, nasce da un’idea dell’artista e curatore Leonardo Moretti e vede coinvolti diciotto artisti under 35 i quali, partendo dall’incontro e dall’osservazione delle diverse produzioni d’impresa, hanno esplorato, indagato e finalizzato in opere inedite, il riflesso di un modo di pensare innovativo sul significato intrinseco del lavoro in tutte sue fasi.

La prima fase del progetto, svoltasi tra settembre e dicembre 2019, ha previsto una serie di workshop durante i quali gli artisti hanno avuto la possibilità di rapportarsi con due realtà del territorio: il Museo del Tessuto, luogo simbolo di Prato che racconta la storia e lo sviluppo della tessitura dall’antichità ai giorni nostri, e la ditta Milmax S.r.l., fiore all’occhiello dell’industria del tessuto a maglia, che rappresenta il passato e il futuro di una lunga tradizione tramandata da generazioni.

La seconda fase del progetto ha previsto la realizzazione di una mostra collettiva nelle sale della Campolmina a Prato, dove i diciotto artisti hanno potuto esporre il risultato delle loro ricerche.

Gli artisti selezionati hanno così elaborato i racconti dei protagonisti, assorbito visivamente il movimento delle macchine e dei gesti umani che vi stanno dietro con cura e precisione, per cogliere nella pedissequa ripetizione, talvolta alienante, quella stessa consuetudine e fedeltà all’esercizio assiduo, indefesso e disciplinato presente anche nella pratica artistica, dove spesso in entrambi i processi s’introducono furtivamente fasi disordinate, elementi imprevisti e difetti, nei quali si nascondono i segreti inattesi sia dei capolavori dell’arte sia delle più fortunate produzioni aziendali.

Parlare di arte e impresa oggi non significa soltanto discutere su come questi due campi si siano trasformati, allontanati e riavvicinati l’uno all’altro nel corso della storia ma, all’interno di un radicale rivoluzionamento dei sistemi di lavoro, il mondo della produzione è diventato un grande campo di azione per riflettere sull’idea di processualità intesa come avanzamento, adattamento e innovazione, che inevitabilmente segna profonde tangenze con il processo creativo proprio dell’artista.

Il mondo dell’arte, e dei giovani artisti in particolare, intende dunque lanciare un segnale di apertura alla possibilità di trovare, nelle trame della sfera imprenditoriale, un nuovo ambiente fatto di spunti, aspetti e modelli di pensiero portando uno sguardo altro sul processo e sulla produzione all’interno di un’impresa simbolo del territorio pratese: quella tessile.
In tal senso, il contesto socio-economico pratese, che vanta una tradizione secolare in continuo sviluppo e una vivida scena artistica contemporanea, risulta essere luogo privilegiato per mettere in luce i punti di contatto, le contaminazioni tra due ambiti solo apparentemente distanti.

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